Torino Spiritualità è piena di volontari, veramente piena. Non ricordo una presenza così massiva gli anni scorsi. La mia memoria è diventata un colabrodo? Erano nascosti come i topolini di Cenerentola, pronti a saltar fuori solo nel momento del bisogno? O magari ce n’erano effettivamente di meno? Sono quasi tutti giovanissimi e mi piace vedere i Millennials all’opera in un evento come questo. Mi fa ben sperare che il pessimismo che ogni tanto mi colpisce , quello che mi fa pensare che le nuove generazioni prediligano la vita virtuale a quella reale, non è propriamente fondato o comunque non sempre.
E’ anche grazie a loro, al loro lavoro volontario e non retribuito, che una manifestazione come Torino Spiritualità può esistere, come tantissimi altri eventi, per non parlare di innumerevoli servizi. Ripenso agli anni che ho dedicato al soccorso e all’assistenza in ambulanza, prima in Croce Bianca e poi in Croce Rossa. Ho incontrato persone splendide ed ho fatto esperienze indicabili.
Sarebbe bello però vivere in un Paese in cui si può scegliere il lavoro dei propri sogni, potendo basare su di esso il proprio sostentamento, vivere in un Paese in cui lo spirito di iniziativa e la buona volontà non vengano sfruttati.
Ammetto però che è anche bello vivere in un Paese in cui si ha ancora voglia di mettersi in gioco per migliorare la vita di tutti, indipendentemente dal tornaconto personale, soprattutto se non c’è alcun tornaconto.