Non potevo perdermi la sua presentazione.
Mi sono resa conto di non poterla perdere anche quando ho scoperto che non vi avrei assistito direttamente nella Sala Grande (Circolo dei Lettori), dove c’era anche lui, ma dall’attigua Sala della Musica, in conferenza simultanea. Non mi era bastato arrivare mezz’ora prima, visto l’ imponente afflusso di gente.
Una vocina interna continuava a ripetermi :“Resta. Resta. Resta”. Non era una cantilena, non aveva accenti imperativi, solo mi tratteneva coinvolgente ; mi blandiva e da vocina saggia mi consigliava per il meglio.
Le vocine interne hanno spesso ragione e noi dovremmo dar loro retta più di frequente.
Non posso e voglio entrare nello specifico della scintilla che può aver acceso in me il Dose (… la mia educazione mi spinge ad utilizzare, per il momento, una modalità espressiva di rispettosa “ufficialità”, non posso pero’ garantire di mantenere tale attenzione anche dopo la lettura del libro … spero, in tal caso, di non offenderlo. Non sarà, da parte mia, una mancanza di rispetto, ma una maggiore consapevolezza di ciò che ho iniziato a comprendere ieri).
L’acquisto del libro alla fine di una presentazione non e’ mai scontato, ma questa volta non ho avuto remore e non vedo l’ora di leggerlo perché, mio caro Dose, hai il dono di trasmettere con passione ciò che sei e l’abilità in ciò che fai è lampante, nonostante ciò che hai detto pensare di te.
La mia determinazione ad assistere alla presentazione de “La rivoluzione del coniglio”, stimolata anche dalla vocina interiore, proprio in questo periodo della mia vita: ci sarà un perchè.
… Le persone si incontrano al momento giusto …